L’Ecobonus 110% è un nuovo incentivo fiscale per la riqualificazione energetica e sismica degli edifici esistenti. Nasce per rilanciare l’economia dopo la crisi COVID-19 e migliorare la qualità degli edifici italiani.
110% è l’aliquota incentivante. Significa che per ogni 1000€ spesi, 1100€ saranno restituiti in detrazioni fiscali nei 5 anni successivi.
Ma la novità più interessante riguarda la possibilità di cedere il credito all’impresa che esegue le opere, evitando così di dover affrontare la spesa iniziale.
ECOBONUS 110%: QUALI OPERE SONO DAVVERO GRATUITE
La riqualificazione è gratuita soltanto con riferimento agli interventi compresi nell’Ecobonus 110%. Lavori differenti, come quelli previsti da una semplice ristrutturazione, saranno quindi da considerare a carico del committente.
L’iter previsto è quello di una normale riqualificazione energetica. Si pagheranno quindi in modalità diretta (con bonifico bancario) le fatture emesse dai fornitori. A fine lavori sarà poi presentata la pratica per detrazioni fiscali, da utilizzare in fase di dichiarazione dei redditi.
Nei cinque anni successivi, chi avrà usufruito del bonus si vedrà restituire il 110% dell’importo speso come detrazione fiscale (riduzione IRPEF).
ECOBONUS 110%: CESSIONE DEL CREDITO O RECUPERO DALLE TASSE?
Abbiamo appena visto come viene condotta normalmente una pratica per il rimborso dell’Ecobonus 110% tramite dichiarazione dei redditi. Scopriamo ora come gestire un’eventuale cessione del credito fiscale a uno o più fornitori.
Nel caso di una cessione del credito all’impresa incaricata di eseguire le opere, non sarà necessario saldare alcuna fattura: l’importo totale sarà infatti compensato integralmente (al 100%) dalla detrazione ceduta all’azienda. Il fornitore potrà poi a sua volta cedere il credito ad un altro ente, come una banca o un’altra società.
Così facendo, quindi, il rimborso previsto dall’Ecobonus 110% verrà reso subito disponibile attraverso uno sconto in fattura da parte del fornitore.
ECOBONUS 110%: GLI INTERVENTI COMPRESI
L’Ecobonus 110% prevede il rimborso di tre macro interventi:
- INTERVENTI PER LA RIQUALIFICAZIONE DELL’INVOLUCRO – come isolamento tetto e pareti – superiore al 25% della superficie totale disperdente (dai 30.000 ai 50.000 € di spesa per unità immobiliare in funzione della tipologia di edificio).
- INTERVENTI SULLE PARTI COMUNI PER LA SOSTITUZIONE DI IMPIANTI ESISTENTI con impianti centralizzati a condensazione o pompe di calore (tra i 15.000 e i 20.000 € di spesa per unità immobiliare in funzione del numero di unità immobiliari presenti nell’edificio).
- INTERVENTI SUGLI EDIFICI UNIFAMILIARI AUTONOMI (anche all’interno di edifici plurifamiliari) PER LA SOSTITUZIONE DI IMPIANTI ESISTENTI con caldaie a condensazione o pompe di calore (massimo 30.000 €).
Qualora si proceda con almeno uno di questi interventi, diventa possibile portare in detrazione anche altre opere, sempre con la medesima aliquota, come impianti fotovoltaici e accumuli, solare termico, serramenti e schermature solari, infrastrutture per la ricarica di mezzi elettrici, ognuno con i propri massimali di spesa.
Troppo bello per essere vero? Per una volta, pare proprio di no.
Un progetto accurato, tuttavia, è indispensabile per essere certi che l’intervento rispetti gli stringenti vincoli normativi dell’Ecobonus 110%. La progettazione dovrà essere svolta da tecnici specializzati in grado di analizzare i problemi dell’edificio, definire le soluzioni necessarie e tradurle in un progetto coerente e integrato.
Per capire come procedere nel tuo specifico caso contattaci per una consulenza gratuita: come sempre, siamo a tua disposizione.