Energie rinnovabili
Ripartire dalle energie rinnovabili per disegnare un futuro sostenibile. È un appello, ma anche una parola d’ordine nel progettare il mondo post pandemia.

Energie rinnovabili: come cambieranno il mondo

Ripartire dalle energie rinnovabili per disegnare un futuro sostenibile. È un appello, ma anche una parola d’ordine nel progettare il mondo post pandemia. Per una nuova energia, capace di andare incontro alle esigenze della lotta alla crisi climatica e soddisfare il difficile percorso di decarbonizzazione, serve un taglio pari al 70% delle emissioni di CO2.

Secondo i rapporti di IRENA, l’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili, oltre a diminuire l’inquinamento e i danni alla nostra salute, con massicci investimenti si otterrà la creazione di 42 milioni di posti di lavoro nel campo delle rinnovabili, efficienza energetica e settori correlati. Arrivando, nel tempo, a un risparmio di otto volte superiore ai costi (report “Global Renewables Outlook”).

Energia rinnovabile: serve una “immediata sburocratizzazione”

Se nel mondo ci sono già aree ben posizionate per aumentare la quota di energia rinnovabile nel loro mix energetico, come ad esempio il Sudest asiatico, l’America Latina, l’Unione Europea e l’Africa subsahariana, ogni Paese con singoli sforzi può fare molto per agevolare il processo di decarbonizzazione a favore dell’energia green. Ma per riuscire a diventare protagoniste del mercato, le rinnovabili necessitano di una “immediata sburocratizzazione” dei loro processi di produzione e fruizione, sostiene il Coordinamento Free, associazione italiana nel campo delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica.

Oltre ad investimenti di circa “200 miliardi di euro in dieci anni nel settore energetico”, il Coordinamento indica infatti la necessità di migliorare le prestazioni degli impianti esistenti e “sbloccare” le autorizzazioni dei nuovi progetti.

Eolico, solare e gas rinnovabile: gli attori del cambiamento

La richiesta di maggiori garanzie per garantire lo sviluppo delle rinnovabili arriva anche dall’Anev, associazione nazionale energia del vento. Al momento, infatti, l’industria dell’eolico avverte dei rischi legati alla post pandemia. “L’attuale emergenza sanitaria – comunica l’Anev – significherà un rallentamento delle nuove installazioni a causa del blocco attuato per le attività e per il rifornimento delle componentistica, ma anche per il blocco delle attività amministrative e istituzionali in corso. Per questo motivo è assolutamente necessario che il Governo nazionale intraprenda iniziative a tutela e salvaguardia delle progetti in essere”.

Oltre all’eolico e al solare (il protagonista del settore), anche il gas rinnovabile diventa sempre più importante nella lotta alla crisi climatica, ricorda lo studio “Gas Decarbonisation Pathway 2020-2050” realizzato da Guidehouse. “L’immissione di una quota del 10% di gas rinnovabili (biometano e idrogeno) nelle reti di tutta Europa, insieme all’aumento dell’elettricità rinnovabile consentirà al continente di raggiungere la carbon neutrality nel 2050 abbattendo del 55% le emissioni di CO2 già entro il 2030”.

Grazie alle rinnovabili, il Green New Deal europeo ha già tracciato la strada verso le zero emissioni: la sfida, oggi, è quella di non venir meno agli impegni.

 

Fonte: Repubblica.it

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