Vi è capitato di passeggiare per strada e incontrare file di panni stesi sul balcone di un condominio, e di domandarvi se si può fare? Facciamo insieme un po’ di chiarezza e scopriamo cosa ne pensa la legge.
Il danno al decoro architettonico
Non si può stendere in cortile né sulla facciata principale del palazzo, mentre si può sui balconi laterali o sui terrazzi interni. Anche in questi casi, tuttavia, se i panni venissero stesi ogni giorno o quasi, si potrebbe rilevare da parte dei condòmini una lesione del decoro architettonico, proprio come accade per alcune tende da sole poco inserite, a livello estetico, nel contesto dell’immobile.
Panni stesi in condominio: il gocciolio
La Suprema Corte ha osservato che la biancheria può essere stesa solo negli spazi condominiali e purché non vi sia il cosiddetto “gocciolio” (si vedano le sentenze 6129/2017 e 8223/2018 ).
Il Supremo Collegio – con la decisione 14547/2012 – ha infatti evidenziato che, quando un condomino agisce in giudizio per far rimuovere gli stenditoi dai balconi sopra il proprio terrazzo e farne cessare il relativo gocciolio, esercita un’azione per eliminare una «servitù», cioè eliminare il diritto dell’altro condomino di stendere (e quindi far sgocciolare) i panni.
Tuttavia, come affermato dal Tribunale di Bari (sentenza del 3 ottobre 2017) qualora il proprietario del terrazzo sottostante sia costretto a subire continuamente lo sciorinio dei panni intrisi d’acqua si potrebbe ipotizzare il reato di molestia.
Stendere panni gocciolanti potrebbe anche qualificarsi come reato in base a un altro articolo, il 674 del Codice penale, dedicato al «getto pericoloso di cose». Anche in questo caso, però, per essere qualificato in termini penali l’atteggiamento dovrà essere reiterato e continuativo.
In conclusione, in condominio è permesso stendere i panni sul proprio balcone, ma con l’accortezza di averli ben strizzati prima, così da non creare gocciolamento.
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