Cassette postali condominiali: stop alla pubblicità selvaggia

Quante volte siamo tornati dalle ferie per ritrovare la nostra cassetta delle lettere sommersa da una valanga di volantini e depliant pubblicitari?

Il volantinaggio selvaggio causa spesso una vera e propria ostruzione delle cassette postali condominiali. Ma può essere vietato dalla pubblica amministrazione?

La risposta è no. Eppure, una soluzione (anche molto semplice) esiste. Scopriamola insieme.

Pubblicità cassette postali condominiali: cosa dice la legge

Il volantinaggio è un’attività pienamente lecita, tutelata dalle norme che proteggono i principi costituzionali di eguaglianza e libertà dell’iniziativa economica privata e non soggetta a restrizioni di sorta. I singoli Comuni non possono, pertanto, vietare del tutto la distribuzione di materiale pubblicitario porta a porta.

Con la sentenza numero 742 del 15 giugno 2017, il TAR Piemonte ha infatti precisato che tale attività è libera e non può essere oggetto di limitazioni, costrizioni o impedimenti da parte delle amministrazioni comunali, in quanto tali provvedimenti violerebbero i diritti costituzionali di libertà dell’iniziativa economica. Il volantinaggio, secondo la legge, non crea infatti disagi tali da rendere necessarie costrizioni nell’interesse della collettività.

Tuttavia, anche se non possono essere introdotte norme per limitare la pubblicità nella cassetta della posta, possono essere sanzionati i singoli abusi delle aziende che intasano le cassette delle lettere e sporcano strade e marciapiedi con depliant e volantini, a scapito del decoro e della vivibilità urbana.

I Comuni hanno perciò il diritto di esercitare sul territorio i propri poteri di vigilanza per prevenire le spiacevoli conseguenze del volantinaggio senza controllo.

Cartello No Pubblicità: una soluzione con valore legale

Esiste una facile soluzione per contrastare il volantinaggio selvaggio: affiggere in prossimità della propria buca delle lettere una targhetta riportante il messaggio «No Pubblicità» o «No Volantini».

Cartelli o targhe raffiguranti questo messaggio affissi dai proprietari delle buche delle lettere costituiscono infatti una dichiarazione con effetti giuridici vincolanti.

Chi viola tali indicazioni può essere querelato per violazione della privacy e per molestia e disturbo delle persone, e l’accaduto può essere segnalato al Garante della Privacy.

Troppo semplice per essere vero? Per una volta, pare proprio di no.

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