RIGENERAZIONE URBANACondominio: meglio bello o efficiente?

La cultura urbanistica che contraddistingue l’Italia, si sa, è di certo più romantica che razionale. Basata sulla conservazione di immobili come testimonianza della cultura che da sempre contraddistingue il nostro Paese. Filosofia nobile, non c’è che dire.

Ma se un simile approccio andasse a scapito della nostra sicurezza, oltre che di una basilare convenienza economica? Da oltre decenni, infatti, ci limitiamo a “rammendare”, affidandoci a interventi edilizi non risolutivi, che di fatto non risolvono il problema di fragilità edilizia di borghi e città.

C’è chi sostiene che manchi un’analisi e un monitoraggio dei rischi naturali, oltre che una definizione di piani di emergenza. Ma forse, quello che ci serve davvero, è una normativa unitaria dei principi fondamentali, volta a conciliare la cultura con l’economia. Una normativa che inizi a tenere in attenta considerazione il “Condominio”, soggetto protagonista della realtà urbanistica italiana, che per primo dovrà dimostrarsi dinamico e reattivo alla necessità di cambiamento delle nostre città.

Perché la bellezza conta, ma l’intelligenza anche. E perché scegliere, quando si potrebbero avere entrambe?

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