Riscaldamento centralizzato

Riscaldamento condominiale, quando si spegne

Le date di spegnimento e accensione per il 2022

La data per lo spegnimento del riscaldamento centralizzato in alcune zone d’Italia si avvicina e per altre è già arrivata.

L’Italia, infatti, è suddivisa in zone climatiche, con differenti date di accensione e spegnimento del riscaldamento condominiale. Scopriamole insieme.

Riscaldamento centralizzato, quando si spegne

L’utilizzo della caldaia condominiale è regolamentato dalla legge 10-1991. Il prezzo del gas naturale differisce in base alla zona climatica in cui si trova lo stabile e di conseguenza cambia la data per l’accensione e lo spegnimento dei termosifoni. Nel Nord Italia, ad esempio, i caloriferi si spengono il 15 aprile, nel Sud Italia invece il 15 e 31 marzo.

Riscaldamento condominiale, date e durata dell’accensione

Ecco un elenco di tutte le province italiane, suddivise in zone climatiche. Per ognuna abbiamo indicato le date e gli orari di accensione e spegnimento del riscaldamento previste dalla legge per il 2022:

Zona climatica A

Dal 1 dicembre al 15 marzo, per 6 ore giornaliere (Comuni di Lampedusa e Linosa; Porto Empedocle).

Zona climatica B

Dal 1 dicembre al 31 marzo, per 8 ore ogni giorno (Agrigento; Catania; Crotone; Messina; Palermo; Reggio Calabria; Siracusa; Trapani).

Zona climatica C

Dal 15 novembre al 31 marzo, per 10 ore giornaliere (province di Imperia; Latina; Bari; Benevento; Brindisi; Cagliari; Caserta; Catanzaro; Cosenza; Lecce; Napoli; Oristano; Ragusa; Salerno; Sassari; Taranto).

Zona climatica D

Dal 1 novembre al 15 aprile, per 12 ore al giorno (Genova; La Spezia; Savona; Forlì; Ancona; Ascoli Piceno; Firenze; Grosseto; Livorno; Lucca; Macerata; Massa C.; Pesaro; Pisa; Pistoia; Prato; Roma; Siena; Terni; Viterbo; Avellino; Caltanissetta; Chieti; Foggia; Isernia; Matera; Nuoro; Pescara; Teramo; Vibo Valentia).

Zona climatica E

Dal 15 ottobre al 15 aprile per 14 ore nell’aro di una giornata (province di Alessandria; Aosta; Asti; Bergamo; Biella; Brescia; Como; Cremona; Lecco; Lodi; Milano; Novara; Padova; Pavia; Sondrio; Torino; Varese; Verbania; Vercelli; Bologna; Bolzano; Ferrara; Gorizia; Modena; Parma; Piacenza; Pordenone; Ravenna; Reggio Emilia; Rimini; Rovigo; Treviso; Trieste; Udine; Venezia; Verona; Vicenza; Arezzo; Perugia; Frosinone; Rieti; Campobasso; Enna; L’Aquila e Potenza).

Zona climatica F

Non ci sono limitazionidi tempo né orario (province di Cuneo, Belluno e Trento).

Risaldamento centralizzato: non si possono superare i 20 gradi centigradi

Per legge non è possibile superare i 20 gradi centigradi, con 2 gradi di tolleranza (massimo 22°C), all’interno delle abitazioni, delle scuole e degli uffici. Per gli edifici adibiti ad attività artigianali e industriali (o equiparabili) il limite scende a 18 gradi.

Oltre a un risparmio economico (ridurre la temperatura di un solo grado porta a risparmiare fino al 10% sui consumi), tenendo bassa la temperatura negli ambienti in cui viviamo e lavoriamo, proteggiamo l’ambiente e la nostra salute, riducendo l’inquinamento nelle nostre città.