In Italia ci sono circa 10 milioni di edifici condominiali. Tuttavia, secondo un’indagine condotta dal Ministero dell’Interno nel 2019, si stima che solo il 70% sia effettivamente in regola con la normativa antincendio. Questo significa che circa 3 milioni di edifici condominiali in Italia potrebbero essere privi di un impianto antincendio o di un CPI (certificato di prevenzione incendi).
Ma quando, secondo la legge italiana, un edificio condominiale ha l’obbligo di installare un impianto antincendio o di dotarsi di un CPI? Scopriamolo insieme.
Antincendio in condominio
L’obbligo di installare un impianto antincendio in condominio è previsto dalla normativa italiana per gli edifici che rientrano in una delle seguenti categorie:
- Edifici con un’altezza superiore ai 24 metri in gronda.
- Edifici dotati di autorimesse.
- Edifici con una caldaia;
- Edifici dotati di un deposito di Gpl.
In questi casi, l’impianto antincendio in condominio deve essere progettato e realizzato da un tecnico abilitato e deve essere sottoposto a verifiche e manutenzioni periodiche da parte di un’azienda specializzata.
Per gli edifici condominiali che non rientrano in queste categorie, l’installazione di un impianto antincendio è facoltativa ma comunque consigliata, in quanto rappresenta una misura di sicurezza importante per la tutela della vita e dell’incolumità delle persone.
Inoltre, anche per gli edifici condominiali che non rientrano nelle categorie di cui sopra, è comunque obbligatorio installare estintori in determinate aree comuni, come ad esempio nei corridoi, nelle scale e nei locali di uso comune. Il numero e il tipo di estintori da installare sono stabiliti dalla legge vigente.
Per i condomini che rientrano nelle categorie di rischio A, B, C, D e E è infine obbligatorio ottenere il certificato di prevenzione incendi (CPI). Il CPI è un documento rilasciato dai Vigili del fuoco che attesta che l’edificio rispetta le norme di prevenzione incendi.
Responsabilità dell’amministratore
L’amministratore di condominio è tenuto a rispettare e a far rispettare anche a tutti i condomini la normativa antincendio. In caso di violazione dei propri doveri, l’amministratore dovrà rispondere di responsabilità penale (art. 1130, numeri 3 e 4, e 1135, secondo comma, del Codice civile) e risarcire i danni eventualmente provocati ai condòmini.
Azioni da intraprendere per la sicurezza antincendio in condominio
Per garantire la sicurezza antincendio in condominio, è necessario che ogni condominio adotti le seguenti azioni:
- Informazione sulla normativa vigente in materia di prevenzione incendi: è importante conoscere gli obblighi previsti dalla legge per i condomini, in modo da poterli rispettare correttamente.
- Eseguire le verifiche e le manutenzioni periodiche: è necessario verificare periodicamente lo stato dei sistemi antincendio e delle attrezzature, e provvedere alla loro manutenzione in caso di necessità.
- Formare i condomini: è importante sensibilizzare i condomini sui rischi di incendio e sulle misure da adottare in caso di emergenza.
Conclusione
La sicurezza antincendio in condominio è un tema complesso, che richiede la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti. L’amministratore di condominio, in particolare, ha un ruolo fondamentale nella prevenzione incendi, in quanto è tenuto a vigilare sulle parti comuni e ad adottare tutte le misure idonee a prevenire pericoli per l’incolumità pubblica derivanti dalle cose comuni.
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